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Rischio Idrogeologico



 

Il cambiamento climatico accelerato che stiamo vivendo è destinato a mettere a dura prova il sistema di Protezione Civile e l’intero Paese. Fenomeni meteorologici avversi, quali rovesci e temporali, grandinate, vento forte, trombe d’aria, mareggiate, gelate, nevicate, anche concomitanti e spesso responsabili di perdite di vite umane e di danni materiali ed economici ingenti, sono stati registrati con crescente frequenza nel corso degli ultimi decenni.


La stagione estiva si è caratterizzata per le temperature particolarmente elevate e la scarsità delle precipitazioni, per l’occorrenza di fenomeni meteorologici – spesso intensi e localizzati, oltre che per gli incendi che hanno coinvolto in particolare, dalla fine di luglio, il meridione d’Italia e le due isole maggiori, Sardegna e Sicilia.


Di norma, in Italia, l’autunno è la stagione durante la quale si concentrano le perturbazioni provenienti dall’Atlantico che, raggiunto il territorio nazionale, possono produrre piogge intense e persistenti, che a loro volta producono effetti idrologici lungo il reticolo di drenaggio dei bacini di tutte le dimensioni, con conseguente generazione di frane superficiali e attivazione di frane profonde. L’elevata antropizzazione e la densità abitativa di molte aree esposte a tali fenomeni comportano un rischio da frana e di alluvione molto elevato.


Quest’anno, la pericolosità di tali fenomeni è aggravata in molte Regioni dagli incendi boschivi occorsi a partire dal mese di luglio. A tale riguardo, si richiamano (i) la recente Delibera del Consiglio dei ministri 26 agosto 2021 recante “Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale diffusione degli incendi boschivi che hanno determinato uno straordinario impatto nei territori colpiti delle Regioni Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia a partire dall’ultima decade del mese di luglio 2021”; (ii) la susseguente Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile 1 settembre 2021 recante “Primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza dell’eccezionale diffusione degli incendi boschivi che hanno determinato uno straordinario impatto nei territori colpiti delle Regioni Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia a partire dall’ultima decade del mese di luglio 2021”; e (iii) il Decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120 recate “Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”.


Come noto, la mitigazione del rischio da frana e da alluvione indotto da fenomeni meteo-idrologici si attua riducendo la pericolosità del fenomeno, ove possibile, o la vulnerabilità degli esposti, mediante interventi strutturali – che generalmente richiedono tempi di realizzazione lunghi – e misure non strutturali di protezione civile, oggetto specifico delle presenti raccomandazioni operative.


Quali primarie attività di prevenzione non strutturale, il Codice della protezione civile contempla espressamente la pianificazione di protezione civile e l’allertamento del Servizio nazionale, nonché l’informazione alla popolazione e la diffusione della conoscenza e della cultura della protezione civile.


 

Pianificazione di protezione civile




In relazione alla pianificazione, si segnala che il 6 luglio 2021 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 aprile 2021 “Indirizzi per la predisposizione dei piani di protezione civile ai diversi livelli territoriali, al fine di garantire un quadro omogeneo in tutto il territorio nazionale finalizzato all’integrazione dei sistemi di protezione civile dei diversi territori.


A tal proposito è auspicabile che ogni Regione e Provincia autonoma svolga un’azione di impulso, indirizzo e supporto alle attività di aggiornamento della pianificazione di protezione civile degli Enti locali, in stretto raccordo con le Prefetture – Uffici Territoriali del Governo.

Con riguardo agli effetti indotti dagli incendi, si segnalano le indicazioni della citata Direttiva sia per l’aggiornamento degli scenari di rischio sia in relazione ai presidi territoriali.







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